Salmerini Artici in Groenlandia, che viaggio

Categoria : Fiume

di Jonas

Avete bisogno di staccarvi completamente dalla vita moderna per una settimana? La Groenlandia è la soluzione. Ho appena trascorso i sette giorni meno stressanti della mia vita per lo meno da molto tempo a questa parte. Nessuna connessione, nessuna tecnologia se non apparecchi fotografici, un mondo a parte, il vero mondo a mio modo di vedere.

Se poi ci aggiungiamo un fiume che parte dall’oceano e risale verso le montagne, pieno di salmerini artici aggressivi e potenti oltre che stupendi, beh, inutile dire che avrei preferito restare lì almeno ancora per un po’. 

Dopo un lungo viaggio, fatto di più tappe, tra cui un’ultima a bordo di una barchetta che ci ha portati fino ad un passo dal campo, ho trascorso insieme a una bellissima compagnia di otto baldi pescatori sette notti ognuno nella sua tenda, più grande e confortevole di come mi ero immaginato, un lusso insomma. Il fiume si snodava per una decina di chilometri, attraversando anche un paio di laghi nella sua parte finale a monte. Inutile dire che l’ho percorso e pescato tutto più volte. Non potevo andarmene senza aver esplorato ogni angolo della zona.

In queste fredde e a tratti rapide acque risalgono nel periodo estivo i salmerini artici per riprodursi. Abbiamo trovato davvero tanti pesci, di un po’ tutte le taglie fino a ben oltre il mezzo metro. I più freschi di risalita avevano ancora quel bel colore argento che assumono quando passano il loro tempo nell’oceano, mentre quelli che già si trovano da un po’ nel fiume diventano più o meno arancioni fin quasi a un rosso acceso per alcuni esemplari.

Che dire? Uno spettacolo! La difesa di questi pesci è paurosa, lottano con tutte le loro forze fino all’estremo pur di liberarsi una volta allamati, con scatti di una velocità impressionante e a volte pure qualche salto acrobatico. Pescarli in generale è puro godimento, ma penso che nulla possa battere la loro pesca in superficie. Gli attacchi a galla di questi pesci sono impressionanti, le ondate dietro l’esca e poi i gorghi a bocca spalancata, mi resteranno a lungo impressi nella mente.

 

Siamo anche stati abbastanza fortunati con la meteo, vento e pioggia sono rimasti lontani per la maggior parte del tempo, solo l’ultimo giorno sono venuti a trovarci con un po’ più di prepotenza. Siamo stati freschi ma non congelati, non ci si può lamentare insomma. 

Aggiungiamoci anche una buona dose di merluzzi da riva la sera prima della trasferta al campo giusto per non farci mancare nulla e un viaggio da favola è servito. 

Forse rimarrà l’unica volta nella mia vita in Groenlandia, forse no, ancora non lo so. Di certo c’è che ho fatto il pieno di ricordi che mi porterò dietro per sempre. Torno a casa con il sorriso un po’ malinconico di chi già ha nostalgia. 

Addio Groenlandia, o forse, chissà, arrivederci.

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