Via il freddo, la testa va alle trote

Categoria : Fiume

di Jonas

Sono 2 mattine che mi sveglio e fuori quel tipico freddo da lacrime agli occhi non c’è più. La prima reazione non è più pensare “azzz che freddo”, le mani non congelano a contatto con il volante dell’auto. 

Tutto questo nella mia testa significa solo una cosa, sta per tornare la stagione alpina! Per me sono cominciati i giorni di preparazione e frenesia, ogni giorno mille pensieri su dove andare i primi giorni d’apertura, su che esche puntare. Ma soprattutto sono i giorni in cui continuo a voler comprare nuove esche e attrezzature varie, con il problema poi di accorgermi spesso e volentieri di non avere più spazio dove metterle. Casa mia sta diventando il magazzino di un negozio di pesca. Nonostante questo so che qualche cosa prima del 15 marzo sicuro si aggiungerà nuovamente alla mia collezione, non resisterò ne sono certo.

Per quanto riguarda i miei piani sono certo di iniziare la mia stagione in una piccola valletta laterale in teoria poco frequentata da altri pescatori, sperando di non trovarci appunto nessuno e potermi godere le prime ore della stagione in un riale dove i pesci vedono me come primo essere umano dopo quasi sei mesi di tranquillità assoluta. Proverò sicuramente almeno 3 o 4 approcci diversi, non sempre inizio stagione e acqua fredda significano pesci lenti e di conseguenza esche lente. Mi porterò come sempre troppa roba, ma mi piace sapere di poter avere, forse, nello zaino l’esca vincente in ogni situazione. 

Sperando di poter effettivamente passare così la prima giornata, punterò sugli spot in cui sono cresciuto per le giornate seguenti, andrò a trovare qualche vecchia conoscenza, sperando di ritrovarle, magari pure un po’ più ingrossate. Condizioni meteo e attività dei pesci mi faranno poi decidere come proseguire la stagione. Sicuramente qualche mattinata in riva a qualche laghetto la proverò, a caccia di qualche pesce di taglia, sperando di ripetere la stagione scorsa e perché no andare ancora a migliorare. Carico sono carico, troppo come sempre visto che ancora c’è da pazientare per più di tre settimane, ma ormai già lo sapevo, è una routine che va avanti da anni e non credo cambierà mai. Il 15 marzo è e resterà il mio giorno preferito dell’anno.

Ora vado a cercare di fregare qualche coregone per deviare un attimo i miei pensieri, non funzionerà, ma per lo meno sarò a pesca.

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