Tendata tra Canadesi e Fontinalis

Categoria : Laghetti Alpini

di Jonas

Prima tendata in assoluta solitudine della stagione. Partenza diretto dal lavoro, obiettivo raggiungere un laghetto entro sera e poi provare il giorno seguente a pescarne un altro poco lontano. 

Attorno alle 15 parto a piedi, primi 20 minuti di quasi pianura, poi mezz’ora bella tosta e dopo altri 20 minuti scarsi di falsopiano raggiungo il primo spot di giornata, l’inizio di un riale. 

L’idea iniziale era quella di risalire il riale velocemente facendo qualche lancio a mosca. Ci provo, ma il vento mi rende l’impresa molto ardua. Riesco comunque a portare a guadino qualche salmerino e un’iridea. 

Le spalle cominciano ben presto a reclamare pietà, comincio così a saltare molte più pozze e pescarne sempre meno.

Raggiungo la meta poco dopo le 18, finalmente posso liberarmi del peso dello zaino!

Il vento ancora soffia piuttosto forte, approfitto del fatto di averlo alle spalle per provare qualche lancio a mosca, i salmerini del lago rispondono ben presenti! 

Esperienze passate mi hanno insegnato che i salmerini presenti in grande quantità nel laghetto adorano qualsiasi cosa cada sulla superficie dell’acqua e ne approfitto per farmi una scorpacciata di colori, i salmerini sono davvero spettacolari!

Manca poco più di 1 ora al buio, il vento è leggermente calato, è ora di provarla a spinning! Monto fiducioso uno Smith D-contact 63 e inizio a martellare iniziando dalla superficie per poi provare più profondo e vicino al fondo. I pesci sembrano essere un po’ a tutte le profondità, anche se sono i lanci in superficie e vicino a riva quelli ad avere maggior successo. Riesco a prendere ancora diversi salmerini, poi di colpo poco dopo le 21.30 l’attività si ferma, è ora per me di montare la tenda, infilarmici e mangiare qualcosa.

La notte passa piuttosto in fretta, alle 5 sono pronto a tornare in pesca, ricomincio da dove ho terminato la sera prima, ma i primi 20 minuti passano senza nessuna emozione. Poi di colpo così come si era interrotta la sera prima, l’attività ricomincia! Per una buona mezz’ora ogni 2 lanci porto a riva un pesce, taglia sempre bassa, ma non posso pretendere niente di più. Dopo il divertimento iniziale provo a sondare il fondo alla ricerca delle poche canadesi che so essere presenti. I primi lanci a gomma non danno risultati, poi trovo un buco e in 10 lanci attacco 10 salmerini, mi sposto, mangiata più decisa delle altre, ferro e sento un peso maggiore, combattimento diverso, forse ci siamo, arriva vicino a riva, la vedo, canadese! Non enorme, di poco oltre i 30cm, mi avvicino all’acqua, guadino pronto eeee.. slamata! La maledizione della canadese in questo laghetto continua.

Provo a insistere nella stessa zona cercando di restare positivo, ancora qualche salmerino, cambio esca, passo al metallo per arrivare più lontano. Primo lancio una tocca piuttosto timida, al secondo lancio arriva l’ennesimo salmerino. Terzo lancio, lascio scendere l’esca sul fondo, appena toccato inizio a jiggare, due colpi di cimino, lascio cadere l’esca per mezzo secondo ma qualcosa interrompe la discesa, ferro deciso e la canna si piega! Sento un bel peso attaccato all’altro capo della lenza, nemmeno il tempo di far arrivare l’adrenalina non fino ai piedi ma per lo meno alle ginocchia che già il pesce si slama.. sarà l’ultima vera emozione di questo inizio mattinata.

Finisco il giro del lago portando a riva altri salmerini, ma una volta arrivato il sole l’attività per lo meno a spinning sembra calare vistosamente. È il momento di una seconda colazione e poi via zaino in spalla verso il secondo laghetto che avevo in mente. 

Salgo e in poco più di un quarto d’ora arrivo a destinazione ma.. sorpresa! Il lago è ancora quasi completamente coperto da neve e ghiaccio, quasi nel senso che c’è un buco di 6-7 metri dove entra un po’ di acqua. Ormai sono arrivato fino a lì, ci provo, vedo passare qualche piccola iridea, lancio il mio fedele black minnow e arriva a razzo una piccola canadese, una piccola soddisfazione!

Il sole scalda e si alza nuovamente un bel venticello, che però questa volta gioca a mio favore, sposta un po’ il ghiaccio e mi apre un varco un po’ più grande poco più a destra. Mi sposto e passo ad un jig per sondare al meglio il fondo. Primi lanci a vuoto, poi dal nulla sembrano arrivare in gruppo delle canadesi, tutte piuttosto piccole, ma per lo meno mi fanno divertire per un po’. Ne aggancio anche una discreta, che ovviamente sarà l’unica che si slamerà..

Dopo poco più di mezz’ora l’attività si interrompe, forse ho punto tutti i pesci di quel buco, me ne torno alla tenda.

Si avvicina mezzogiorno, faccio ancora qualche lancio e prendo ancora qualche salmerino, ma l’avventura è ormai per me già conclusa, quello che doveva arrivare è arrivato. Mi godo comunque come sempre ogni momento fino all’ultimo, il profumo delle montagne, la vista spettacolare, non vanno sprecate queste giornate!

A metà pomeriggio comincio la discesa verso l’auto, alla quale arrivo piuttosto fiacco, ma sicuramente con un sorriso stampato.

Arriverà anche il momento di prendere qualche pesce di taglia, per ora mi godo il senso di libertà e pace che mi regala la pesca.

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