Seconda bomba stagionale in riale

Categoria : Fiume

di Jonas

Lo ammetto, ieri sera non ero motivatissimo per andare a pescare stamattina. La sveglia suona poco prima delle 6, fuori è ancora buio, esco dal letto e subito mi sento in gran forma! Comincio a sentire l’aria giusta!

In breve sono in auto direzione primo spot di giornata, ho in mente di provare un brevissimo tratto a mezza valle.

Parcheggio, scendo dall’auto, indosso i waders, preparo la canna e scendo sul fiume. Il primo lancio di giornata si conclude con una trotella che si spiaggia letteralmente per cercare di prendere la mia esca all’ultimo, rilancio, attacca ma non rimane allamata, poco male, i pesci ci sono e sembrano attivi!

I primi 50 metri non mi regalano troppe emozioni, qualche inseguimento e un paio di mangiatine poco convinte, poi arrivo al pozzo che mi ha fatto scegliere quel tratto, primo lancio in superficie, arriva a guadino la prima trotella di giornata, una fario dai colori stupendi.

Inizio a sondare poi il fondo e arriva una bella mangiata! Ferro e il pesce risponde con vigorose testate! Inizia il combattimento, la vedo, sui 40, bellissima, si avvicina, allungo il guadino e... slamata!

Chiudo la canna, salgo in auto e cambio spot. Risalgo per qualche chilometro la valle, ho bene in mente dove voglio pescare. Parcheggio e scendo nel piccolo bosco per raggiungere il fiume. Inizio un po’ più in basso del mio tratto preferito, giusto per scaldarmi un po’ prima di passare alle cose serie, almeno spero.

Le trote sono piuttosto attive! Mangiano spesso con decisione o tornano a riprendere l’esca se mancano l’attacco al primo colpo. Nulla di eccezionale ma riesco a catturare diversi pesci, che con quest’acqua chiara hanno una livrea forse ancora più bella del solito.

Mi resta una mezz’ora di pesca, mi sono lasciato ingolosire dalle numerose trotelle e solo ora sono all’inizio della tratta in cui più credo, dove già in passato ho avuto  belle soddisfazioni, ma anche grandi dispiaceri. 

Nella prima delle pozze che si susseguono unite da piccoli dislivelli, esce da un sasso a tutta velocità una fario niente male che mi manca clamorosamente l’attacco a un metro dai waders. La motivazione sale! 

Poi per qualche pozza quasi il nulla, strano, forse non è la giornata giusta.

Lancio sotto una mini cascata, in una pozza di un paio di metri, vedo un’ombra, l’esca scompare, botta assurda, ferrata altrettanto decisa, pesce in canna! Non faccio nemmeno in tempo a realizzare, il pesce parte a razzo e inizia a scendere il fiume, la seguo a corsa in mezzo al fiume, che per fortuna non supera mai i 70-80 centimetri di profondità ed è inoltre molto pulito dopo la recente buzza, la vedo zigzagare tra i sassi e cercare di infilarsi sotto i rami e le buche laterali, cerco di tenerla al centro, ma non è affatto facile fermare la sua forza soprattutto perché sta sfruttando la corrente. Scende quasi una cinquantina di metri, io dietro con la canna piegata in due e la frizione che canta. Poi ad un tratto si gira e comincia a risalire, mi passa accanto, provo a guadinarla ma scoda via a tutta velocità. La seguo nuovamente, risale la corrente e le piccole cascate con una facilità impressionante! Non sembra nemmeno essere legata al mio filo. Risale fin quasi alla sua tana, poi forse per stanchezza o forse per smarrimento chi lo sa, si avvicina alla superficie, mi avvicino, mano al guadino, lo allungo, ma risale un’altra pozza. Ora però mi sembra pronta, torna in superficie, metto il guadino in acqua e riesco a farla entrare! A dire il vero ci è entrata da sola, ho indovinato la direzione della sua partenza. 

Mi ha fatto stancare, ma ho vinto io!

La porto a bordo fiume, c’è una buca d’acqua che sembra fatta apposta per lasciarla riposare e riprendere dalla lotta. La lascio lì, la osservo per un periodo che mi sembra infinito, sono estasiato, incredulo, emozionato, sto tremando e anche tanto!

Ha una testa impressionante, becco leggermente ricurvo, una livrea spettacolare, pinne enormi da trota di corrente, puntini neri e rossi ovunque, pure sulla coda. 

Cerco di scattare qualche foto che le renda giustizia, non so se ci sono riuscito, ma so che dal vero era un pesce impressionante!

Altra dimostrazione che anche da noi le trote crescono, non solo nei laghi o nei grandi fiumi! In poco tempo ho avuto la fortuna di imbattermi in due esemplari davvero notevoli, uno più bello dell’altro, entrambi in luoghi conosciuti e battuti da numerosi pescatori e tutt’altro che con una grande portata d’acqua. I mostri esistono, e non sono impossibili da prendere, basta insistere, crederci e avere rispetto della natura, sono convinto di essere stato premiato per la mia costanza e non posso che dire grazie alle mie amate acque! 

Inutile dire che dopo questa cattura ho chiuso la canna e sono rientrato, anche perché la sveglia ha suonato, è ora di andare a lavurà.

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