Primo mese di trote tra alti e (livelli dell'acqua) bassi

Categoria : Fiume

di Jonas

Sono passate cinque settimane esatte dall’apertura dei nostri fiumi e riali, tempo di tirare qualche somma.

Personalmente mi sono concentrato sulle nostre valli, puntando soprattutto su affluenti e laterali, piccoli torrenti e riali insomma. 

Le condizioni sono state sicuramente particolari, una portata d’acqua paurosamente bassa, in alcuni tratti ormai inesistente, innevamento da scarso a scarsissimo sulle montagne, tempo praticamente sempre asciutto, acque ovviamente molto fredde.

Tutto questo non aiuta sicuramente i pesci ad essere in piena attività, ho trovato per lo più pesci rintanati e lenti, o quando li trovavo “allo scoperto” erano super prudenti e al minimo movimento brusco o rumore si rintanavano all’istante. 

Ho provato qualche uscita a ninfa, ma mi sono come sempre per lo più destreggiato a spinning. Qualche chance l’ho data come sempre ai classici rotanti, ma ho puntato molto sui Quarry della Stucki, variando tra le due taglie (5 e 6cm) a seconda della grandezza e della profondità delle pozze. Dopo varie prove mi sto trovando bene montando amo singolo in coda e ancoretta in pancia, variante che mi permette di avere la percentuale maggiore di pesci allamati. Ho puntato quasi tutto sulla colorazione vairone, variando su quella salmerino dove so esserci la presenza di questi pesci.

Beh che dire, i risultati non sono mancati! 

La versatilità di questa esca permette di insidiare i pesci più attivi come quelli più lenti e schivi, ho catturato trote recuperando a grande velocità e allo stesso tempo ne ho prese altre quasi da fermo. 

Piccola curiosità, in questo primo mese ho catturato due salmerini in due torrenti in cui dovrebbero esserci solo fario e ho preso una fario in un riale in cui avevo preso finora sempre e solo salmerini. 

Molto probabilmente un po’ di acqua in più avrebbe facilitato un po’ le cose, ma qualche soddisfazione sono riuscito a togliermela. In particolare in posti fuori portata per molti, che restano sempre meno purtroppo. Si perché il peggior nemico dei nostri riali nonostante i cambiamenti climatici e un inverno praticamente asciutto resta il pescatore che non ragiona. Nessuna polemica, semplicemente una constatazione, non mi sembra così difficile capire che il togliere dieci pesci da un riale sia una follia in molti casi, peggio ancora tornarci una seconda o terza volta. 

Chiusa questa parentesi e continuando a sperare in un’improvviso cambio di mentalità in molti pescatori, il prossimo week end dovrebbe arrivare un po’ di pioggia, un vero toccasana per i nostri corsi d’acqua. 

Cercherò di togliermi ancora qualche soddisfazione nei prossimi giorni, prima di passare poi ad altri obiettivi, a partire dai lucci. La pesca tra i corsi d’acqua delle nostre montagne resterà però sempre la “mia” pesca e non la lascerò mai per troppo tempo da parte, qualche uscita ci scapperà sempre in tutti i mesi possibili.

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