di Jonas
Dopo un paio di uscite per fiumi e riali eccomi alla prima pescata a laghetti della stagione
Arrivo sullo spot alle primissime luci del giorno, fa freschino, le temperature sfiorano lo zero. Monto la canna minuziosamente preparata la sera prima e come d'abitudine non vado sul leggero, soprattutto se pesco dove penso possano uscire dei bei pesci. Poi via con i primi lanci.
Di solito basta qualche lancio per ritrovare le giuste sensazioni e il giusto feeling, ma oggi mi ci vuole parecchio, sono passate ormai quasi due ore quando mi sento sicuro di aver trovato il movimento giusto da imprimere all’esca. Appena trovata la fiducia ecco che qualcosa succede! Prima mangiata, ferrata non prontissima e sento subito che il pesce non è allamato per al meglio, ma riesco a tirare a riva una bella trota canadese sui 40cm. A uno sputo dal guadino si agita un po’ troppo ed eccola ripartire libera come il vento.
Peccato, ma non mi abbatto anzi...ora ci credo! Lancio con sempre più convinzione, sto recuperando e quando penso che sicuramente sul fondo del lago sarà pieno di pesci... sbamm botta in canna, ferrata e parte il combattimento, una trota bella vivace nonostante l’acqua gelida, qualche brivido nei momenti in cui cercava di rotolarsi su se stessa, ma il pesce arriva tra le mie mani, una stupenda canadese attorno ai 45cm.
La guardo, qualche foto e si torna subito a lanciare, sento il polso caldo!
Dopo qualche lancio un’altra mangiata, più timida ma qualcosa mi dice che poteva essere qualcosa di grosso, comincio a dirmi che per forza in quel lago si deve nascondere qualcosa di veramente serio. Non faccio a tempo a finire il pensiero, il mio recupero viene fermato da una di quelle mangiate che non ci si scorda.
Ferro deciso e la canna si piega da far invidia alle migliori banane. Capisco subito che si tratta di un pesce importante, le testate a inizio combattimento non lasciano dubbi, poi dopo qualche secondo sembra decidersi a voler unicamente nuotare verso il fondo del lago. Recupero con forza e con una diagonale che mi è sembrata infinita il pesce comincia ad avvicinarsi alla riva, comincio a spostarmi verso destra per seguire la sua traiettoria, quando arriva a meno di 10 metri vedo i suoi riflessi sott’acqua, la sua sagoma, la stimo sui 60, ma solo quando poco dopo la vedo nel guadino e soprattutto quando poi la estraggo per gustarmela e fotografarla mi accorgo della stazza di questa trota, che entra di diritto tra le mie trote più grosse, una vera regina!
Me la guardo per un po’, poi occhio all’orologio, ci sarebbe ancora un po’ di tempo, ma decido che per oggi non posso e non voglio chiedere di più!
Smonto la canna e torno verso valle, grazie pesca.