Arriva la pioggia e si torna a sorridere

Categoria : Fiume

di Jonas

È sabato sera, sono al lavoro, fuori piove, finalmente. Nelle alte valli dovrebbe venir giù mica male fino a domani mattina, ma la neve si sta abbassando quindi non dovrebbero alzarsi troppo i fiumi, sono questi i pensieri che mi frullano nella testa. 

Mi addormento a fatica che già è passata la mezzanotte, come ormai ogni giorno.

La sveglia suona troppo presto, ma oggi non mi passa nemmeno in mente un minimo lamento per alzarmi, si va a pesca e oggi è la giornata! Mi vesto, cibo c’è, gazzosa al mandarino c’è (ormai senza di lei non vado da nessuna parte), mantellina c’è, canne ed esche sempre in auto, si parte! Arrivo sul primo spot scelto per la mattinata alle primissime luci del giorno, come pianificato d’altronde. Uno sguardo al fiume, il livello non è salito di molto, appena più alto del normale (vero che partiva da molto più in basso del normale), c’è però una leggera velatura che mi gusta parecchio! Forse qualche foglia di troppo, ma non si può chiedere troppo.

Mi infilo nei waders, prendo il minimo indispensabile, mantellina e giù a lanciare! Inizio con un classico mepps, è più forte di me, i primi lanci quasi per rito devo farli così. Secondo lancio una trotella segue fin sotto i piedi, buon segno! Rilancio nello stesso punto ma stavolta il recupero viene stoppato proprio al centro della corrente, vedo una bella spanciata gialla, c’è ed è pure un pesce discreto! Si dimena parecchio, rotola su sé stessa all’impazzata ma miracolosamente non si slama, prima trota a guadino! Non la trota con la livrea più bella del mondo, ma ha comunque un suo perché, bella scuretta, mica possono essere tutte trote da cartolina!

Un paio di foto e ricomincio a lanciare risalendo il corso del fiume. Bastano pochi lanci per trovare il prossimo segno di attività, un pesce discreto viene a darmi una musata, ma non rimane allamata. Continuo, arrivo in una pozza con un sassone che divide in due la corrente, spesso facendo passare l’esca appena davanti a questo sasso in diagonale ho avuto in passato belle soddisfazioni, riesco a lanciare preciso, l’esca passa da parte al sasso e una trota risponde presente all’appello! Niente di enorme ma comunque già una signorina trota.

Proseguo e arrivo in una delle mie due pozze preferite di questo tratto. Primo lancio a fondo pozza, botta secca a inizio recupero, c’è! Vedo una bella panzona dimenarsi puntando il fondo, concentrazione a mille e seguo i suoi movimenti con la canna, si avvicina tenta un’ultima fuga ma riesco a guadinarla! Bellissima, bella gialla, bella panzuta, bella livrea, si merita qualche rapida ripresa.

Sono già contento! La sto guardando quando sento uno splash! Mi giro e praticamente nell’esatto punto in cui ho preso questa trota vedo quella che sembra essere una cacciata o in ogni caso una bellissima bollata, lascio la trota in acqua nel guadino e lancio! La vedo girarsi a guardare il mio mepps ma non è convinta, ora del cambio esca! Vado aggressivo e monto un vagabond color vairone. Lancio, prima jerkata e la vedo muoversi, seconda jerkata e parte ma manca l’attacco, terza jerkata riparte, quarta jerkata attacca! Ferro e sembra essere rimasta ma due testate e riesce a liberarsi… va bene così, non si può sempre vincere. Peccato perché era ancora più bella dell’ultima. 

Continuo a sondare la pozza, al centro ho un paio di inseguimenti e una mangiatina ma di trote non enormi, riduco quindi la dimensione dell’esca, passo a un quarry60 e al primo lancio riesco a fregare un’altra discreta trotella, comincio ad avere le mani intorpidite tra il freddo, la pioggia e l’acqua fredda del fiume. Mentre la slamo si agita e ritorna in un attimo da dove era arrivata. 

Arrivo in cima a questa pozza, che leggendo forse vi sembrerà infinita in realtà sarà lunga si e no 15 metri. Lancio a filo di schiuma e subito vedo una bella sagoma uscire a razzo! Mi manca quattro attacchi di fila, poi davanti ai piedi tocca con il muso mentre si girava il mio minnow, si spaventa e torna in tempo zero nella sua tana, un pesce che passava i 45cm in tranquillità oserei dire. Non potevo fare niente di diverso, è andata così. 

Continuo, arriva un tratto con pozzette piccole e poco profonde, dove nei giorni precedenti c’era veramente solo un filo d’acqua, lo supero velocemente facendo qualche lancio qua e là. Prendo un paio di trotelle e poi arrivo all’ultima pozza di questo tratto, una pozza che ogni volta promette balene. L’anno scorso ho avuto l’occasione di vederci nuotare una fario maestosa, che probabilmente toccava i 70cm, le avevo lanciato la qualsiasi esca ma forse l’unico cenno di reazione l’aveva avuta su uno smith d-contact 85, quindi ovviamente lo monto subito! Inizio come sempre da fondo pozza, niente, comincio con i lanci a risalire metro per metro. Al quarto o quinto lancio alla prima jerkata vedo un flash, aumento la velocità del recupero e la frequenza delle jerkate e la vedo uscire dall’oscurità della pozza, stupenda! Segue, attacca a vuoto, riparte, attacca di nuovo a vuoto, poi forse mi vede, si ferma di scatto e torna indietro, rilancio, ritorna all’inseguimento, attacca di nuovo ma nuovamente a vuoto. Provo a cambiare non so quante esche ma non si fa più vedere. Non era il mostro dell’anno scorso ma vi posso garantire che se non passava i 50 era 49,8. Mi sto mangiando le mani! Ma anche in questo caso non potevo fare nulla di diverso. Lancio in cima alla pozza, lascio affondare un po’ l’esca e inizio a jerkare, su una pausa sento una mangiata, ferro talmente deciso che credo non si potesse slamare nemmeno dopo tre giorni, peccato fosse solo una fariotta sui 30cm con cui mi scuso per la violenza!

Primo tratto finito, torno all’auto, risalgo un po’ la valle, mi fermo giusto per dare un’occhiata a un piccolo tratto che mi piace parecchio, prima pozza vedo una trotella da 15cm scendere verso di me e poi di colpo da un sasso esce quest’altra trota che cerca di mangiarsela, l’ha anche presa ma è riuscita a liberarsi, lancio subito il mio quarry e in tempo zero la trota si avventa sulla mia esca.

Ecco questa sarà l’unica emozione vera di questo tratto, dalla pozza dopo vedo infatti solo tracce fresche di stivali e pochi anzi pochissimi pesci chiaramente. 

Provo a cambiare zona. Salgo ma inizio a trovare neve, non scendo nemmeno dall’auto, giro e scendo. Parcheggio e provo a infilarmi in una laterale a piedi, non so perché ma l’istinto mi dice di saltare il primo pezzo e scendere sul fiume dopo la prima serie di cascate, supero le cascate e ci trovo due baldi pescatori a verme… beh dai ho fatto una bella passeggiatina sotto una leggera pioggerella, che bello!

Ormai è ora di pranzo, mangio e penso sul da farmi, a pancia piena la decisione è presa, si scende più in basso a provare quelle due pozze là!

Come ci arrivo ricomincia a piovere, vabbè, mantellina e giù al fiume. Visto la maggior portata e le pozze più grandi torno a montare fiducioso il mio bel vagabond. Primi lanci a vuoto, poi faccio un lancio in diagonale in mezzo a due sassoni, così perché mi ispira, la vedo partire poi la perdo al centro per via del riflesso ma quando vedo l’esca uscire dal riflesso la trota è subito dietro! Provo a jerkare in mille modi diversi per convincerla ad attaccare e sembro riuscirci, la trota attacca! C’è! E non c’è più. Un secondo di lotta e mi saluta, ma rimane lì, rilancio e riparte all’attacco! C’è di nuovo e di nuovo non c’è più, stessa identica scena. Ci riprovo e capita ancora! E ancora! Per ben quattro volte la trota prende la mia esca sembra rimanere allamata ma dopo un secondo si slama. Assurdo! Dopo quattro volte decide di averne abbastanza e se ne torna al suo posto.

Lo ammetto, sto malissimo!

Provo a far muovere qualche altro pesce in quella pozza e in quella dopo ma niente da fare, forse era la mia ultima occasione, anzi probabilmente. Arrivo in cima e mi dico che un ultimo tentativo va fatto, monto ancora una volta un mepps e ripercorro più velocemente scendendo le stesse pozze, arrivo ai due sassoni, faccio lo stesso lancio in diagonale, arrivo con il recupero nel tratto con il riflesso in cui non vedo, sento una stoppata! Ferro anche se mi è sembrato più un sasso che un pesce ma risponde una testata! Pesce in canna! Si difende con forza puntando decisa verso il fondo e la corrente ma riesco a contrastarla e l’avvicino a me, la vedo e ne sono convinto, è ancora lei! Riesco a portarla a guadino, che soddisfazione!

Una di quelle rivincite quasi immediata che ti gira veramente la giornata! Un pesce stupendo, in forma, con una livrea e delle pinne perfette. Wow! Sono beato! La guardo e me la gusto per bene, consapevole di aver chiuso la giornata come meglio non potevo. Per un attimo mi dimentico pure dei pesci “persi” in mattinata, o forse no. Ma sono contento, molto! 

La giornata non ha deluso le aspettative, è bastata una piovuta per far muovere pesci fermi da chissà quanto tempo nelle loro tane o comunque troppo apatiche per attaccare qualsiasi esca. So che è stata solo questa giornata e ora si rifermerà un po’ tutto, forse ancor di più con l’acqua che scenderà dalla neve che si scioglierà, ma va bene così, va tutto molto bene quando sono a pesca e ancora meglio quando la pescata è andata bene!

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