diJonas
È un periodo piuttosto sfortunato per me come pescatore, un’infinità di pesci slamati, luccioni, belle trote.
Anche la mattina sembra partire con la stessa piega, unico pesce visto in un’oretta di pesca in un laghetto alpino, una bella iridea sui 50 che sembrava aver ingoiato il mio black minnow, si slama dopo una breve lotta a pochissima distanza dai miei piedi.
Per risollevarmi il morale decido quindi di salire la valle e provare qualche spot lungo il fiume. Anche qui le slamate non mancano, ma riesco a catturare qualche bel salmerino e qualche fario, già la giornata comincia a piacermi di più.
Arriva mezzogiorno, scendo un po’ più a valle, ho in mente un ultimo spot per il pomeriggio. Due panini al volo e scendo sul fiume, lo trovo quasi in secca! Il livello è paurosamente basso, sono pure rimaste alcune pozzette laterali che ormai sembrano stagni, dove alcune piccole trotelle cercano in qualche modo di sopravvivere, in attesa di qualche pioggia.
Comincio a lanciare il mio fedele compagno di avventure, rotante oro con puntini blu. Qualche fario viene a mordere, ma sono molte di più quelle che fuggono in ogni direzione appena l’esca tocca l’acqua, comprensibile in 20 centimetri d’acqua quasi senza corrente..
Proseguo nella risalita, arrivo in un tratto in cui il corso d’acqua si divide in due per un centinaio di metri, scelgo il lato destro, dove un paio d’anni fa una grossa fario era riuscita a liberarsi a 10 centimetri dal mio guadino, arrivo nella sua pozza, lancio in ogni angolo ma lei non si presenta. Vado avanti, in una delle pozze più profonde (addirittura 40 centimetri!) una bellissima fario sui 35 viene a salutarmi. Sono soddisfatto, sto per decidere di concluderla qui, ma qualcosa mi dice di proseguire fino al ricongiungimento dei due rami del fiume. Due pozze dopo viene a salutare un’altra bella fario di poco più piccola dell’ultima.
Forse il temporale in arrivo sta creando un po’ di attività in più!
Arrivo all’ultima pozza del giorno, lunga una trentina di metri ma profonda per la maggior parte solo pochi centimetri, solo al centro e sul lato destro ci sono un paio di metri con mezzo metro forse d’acqua. Faccio un paio di lanci a fondo pozza, vedo trote spostarsi e scappare in ogni direzione, non c’è un filo di corrente, non mi aspetto granché. Faccio un paio di passi avanti e subito l’occhio mi cade su qualcosa che sembra essere una coda, poco più avanti scorgo un muso. Guardo meglio, tra due sassi, proprio nel punto più profondo, si nasconde con scarsi risultati una fario maestosa! La stimo sui 50, forse meno. Comincio a pensare che non riuscirò mai a fregarla, ma sono pronto!
Mi prendo qualche istante e poi lancio, poco davanti a lei, non troppo lontano per evitare che qualche trotella venga ad attaccare la mia esca. Il rotante tocca l’acqua, appena inizio il recupero vedo una massa d’acqua impressionante spostarsi e la mia esca scomparire letteralmente, la ferrata arriva come sempre istintiva, c’è!
La lotta non è troppo difficile da gestire, il pesce più che altro scuote la testa in continuazione ma non ha molto spazio in cui muoversi e questo mi favorisce, entro in acqua e in breve riesco a guadinarla!
La guardo, è molto più grossa di quanto pensassi! È impressionante, soprattutto per lo spot in cui l’ho trovata.
Sul becco porta evidenti segni di battaglie, molto probabilmente si trovava lì di passaggio, il bassissimo livello dell’acqua deve averla spinta a cercare una nuova casa, diventata troppo piccola per lei. Almeno questo è il mio pensiero.
Nonostante questo è molto in forma! Massiccia, maestosa, una vera regina!
Non so se riuscirò mai a catturare una fario più grande in un piccolo fiume di montagna come questo, sicuramente fino ad allora e anche oltre mi resteranno impresse le immagini di questo stupendo pesce, un pesce da sogno, che rincorro da sempre lungo i miei amati torrenti!